Buche: ecco come chiedere il rimborso dei danni

Le strade italiane versano in uno stato di scarsa manutenzione lungo quasi tutta la penisola. Ma cosa fare se ci imbattiamo in una buca e il nostro mezzo si danneggia?

Vista la presenza di numerose buche lungo le strade, non è da escludere che i conducenti di moto o auto incappino in una di queste buche, causando numerosi danni ai mezzo o, in caso di motociclisti, qualche caduta.
Ovviamente, nel caso dei motociclisti, escludiamo danni fisici al conducente, altrimenti la cosa si dilungherebbe troppo.

Partiamo da un dato certo, che riguarda la manutenzione delle strade: le spese di manutenzione delle strade ricadono sull’ente responsabile della strada stessa e, di conseguenza, l’ente è obbligato a risarcirci.
L’articolo 2051 del codice civile parla chiaro: “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. Quindi la “difficoltà” per avere il risarcimento è dimostrare che ci sia il caso fortuito.
Per dimostrare il “caso fortuito”, si deve provare che la buca in questione costituisca un “insidia stradale” e cioè che non era nè visibile nè regolarmente segnalata e, quindi, non poteva essere evitata in alcun modo, nemmeno guidando con estrema prudenza.

La controparte, naturalmente, sosterrà che la buca si è creata all’improvviso per varie cause (come ad esempio la pioggia), e quindi era impossibile agire in tempo utile per evitare che qualcuno ci passasse sopra.
Vista questa impossibilità della controparte di impedire il sinistro, si capisce come sia davvero difficile ottenere il rimborso.

Ecco quali sono i passaggi da fare per ottenere il rimborso

La prima cosa da fare dopo aver “centrato” una buca, è fermarsi a controllare il veicolo per cercare eventuali danni. Se trovate dei danni al veicolo, dovete immediatamente chiamare le forze dell’ordine per far in modo che compilino un verbale che sarà una prova imparziale dell’accaduto. Il verbale potrà essere ritirato dopo una mese nell’ufficio competente delle forze contattate.

La seconda cosa da fare è, se possibile, scattare delle foto della buca e dei dintorni, in modo da dimostrare che la buca non poteva essere evitata e che al momento in cui l’avete centrata non era segnalata.
Se possibile, prendete le generalità ed i recapiti dei testimoni. Anche una loro dichiarazione firmata sarà una prova imparziale e sarà importante affinchè possiate avere il rimborso dei danni.

La terza cosa da fare è chiedere al meccanico o carrozziere che riparerà il vostro veicolo di fotografare i danni prima di procedere con la sistemazione degli stessi. Inoltre sarà importante farsi rilasciare una fattura molto dettagliata relativa agli eventuali pezzi sostituiti ed a tutti gli interventi effettuati, in quanto sarà importante nel momento in cui si dovrà quantificare il rimborso da chiedere all’ente.

Il quarto passo consiste nell’inviare all’ente che dovrà effettuare il risarcimento una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui si chiede il risarcimento dei danni entro 30 giorni dalla notifica della raccomandata e si spiega dettagliatamente l’accaduto. E’ importante allegare alla lettera una copia delle dichiarazioni dei testimoni (con una copia del loro documento di identità), una copia del verbale delle forze dell’ordine, le fotografie scattate da voi sul luogo dell’accaduto, le fotografie fatte da chi ha riparato l’auto e le relative fatture.

Infine, se l’ente nega il rimborso o non risponde alla vostra lettera, potete procede con un “atto di citazione” in cui deve essere scritto che la presenza della buca non poteva essere prevista. Se l’importo che richiede è inferiore a 5’000,00 euro, la competenza è del Giudice di Pace, se invece la somma richiesta è superiore ai 5’000,00 euro, la competenza sarà del Tribunale Ordinario.

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