Il gruppo Volkswagen multato dall’antitrust per 100’000 euro

L’allestimento Business Plus

“Alcune comunicazioni pubblicitarie volte a promuovere i modelli Audi Q3 e Q5 in versione Business sono contrarie alla diligenza professionale e idonee, mediante la diffusione di indicazioni ingannevoli e omissione di informazioni rilevanti, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio”. Per questo motivo, l’ Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso che Volkswagen Group Italia dovrà pagare ben centomila euro di multa per “pratica commerciale scorretta” in merito alla campagna “Italia. Land of Quattro” dello scorso inverno.
Nello specifico, alcuni messaggi sarebbero stati “incentrati sulla possibilità di acquisire una vettura tecnologicamente avanzata e di prestigio a fronte del pagamento di una rata mensile di importo relativamente contenuto”, ovvero 281 euro per la Q3 e 342 euro per la Q5, senza nessuna ulteriore informazione, fatta eccezione per i dati del Tan e del Taeg applicati. Infatti, secondo l’Agcm “l’indicazione dei dati di prezzo al netto dell’Iva è idonea ad indurre in errore il consumatore medio”, soprattutto “l’indicazione dell’importo della rata mensile, che rappresenta uno degli elementi trainanti del messaggio”.
“Con un vantaggio cliente fino al 37%”, per la Q3, e “Con un vantaggio cliente fino al 34%”, per la Q5″ ,inoltre, sono due affermazioni censurate dall’autorità in quanto, riferendosi al risparmio derivante dall’acquisto del pacchetto Business in promozione piuttosto che l’acquisto degli optional previsti dal pacchetto stesso
singolarmente, avrebbero tratto in inganno il cliente, vista la “mancanza di qualsiasi elemento che consenta di individuare i dati per il calcolo del “vantaggio” può ragionevolmente indurre il consumatore medio a ritenere che l’adesione all’offerta valga a garantire un risparmio complessivo calcolato sul prezzo totale normalmente applicato per l’acquisto delle autovetture pubblicizzate in versione Business”.
“La campagna era rivolta essenzialmente alla clientela business” ha risposto Volkswagen Italia, il cui tentativo di difesa è valso praticamente a nulla, poichè secondo l’autorità, in realtà, “i messaggi, oltre a essere privi di qualsiasi indicazione in merito alla circostanza eccepita, sono stati veicolati attraverso media rivolti a una platea di destinatari non selezionata in base a criteri attinenti alla professione esercitata, pertanto, gli stessi devono ritenersi rivolti anche alla clientela cosiddetta consumer”.
Questi dunque i motivi della multa alla Volkswagen Group Italia di 90 mila euro, aumentata a centomila, perchè la società aveva già “tre provvedimenti sanzionatori da parte dell’Autorità: uno per violazione della normativa in materia di pubblicità ingannevole e due per violazione delle disposizioni in materia di pratiche commerciali scorrette”. Resta soltanto decidere se pagare la somma entro trenta giorni dalla notificazione del provvedimento o, entro 60 giorni, ricorrere al Tar del Lazio.

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