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Ecco le soluzioni tecniche che i team hanno portato a Monza

Il muso che la McLaren ha testato a Monza
Il muso che la McLaren ha testato a Monza

Come sempre, tutti i team tentano di ottenere il massimo dalle proprie monoposto, ottimizzando i profili aerodinamici in base alla conformazione del tracciato. Iniziamo a illustrare le novità partendo dalle monoposto della Casa di Woking: per tentare di rialzarsi da questo poco felice periodo, la McLaren ha messo a punto un’ala da basso carico per questo particolare Gran Premio. Sono spariti gli upper flap e all’interno della paratia verticale si nota un interessante marciapiede che riproduce quasi specularmente quello tradizionale esterno. Sono stati aggiunti anche due vorticatori di flusso, frutto di un attento studio di micro-aerodinamica. Anche l’ala della Ferrari è stata rivista, con un chiaro marchio di progetto che sta a indicare che è stata studiata dal neoarrivato James Allison: i due vorticatori verticali che hanno sostituito gli upper flap. Il generatore di vortice ha la funzione di perturbare l’aria davanti alle ruote anteriori, per fare in modo che il flusso aggiri il “muro” della gomma. Il profilo principale mantiene tre soffiaggi, mentre il flap è unico con un andamento curvilineo nella parte interna per ridurre la sezione frontale e ridurre la resistenza all’avanzamento, alla ricerca delle velocità massime. Sempre in Casa Ferrari, un’altra sostanziale modifica è stata vista nell’ala posteriore. Felipe Massa si è dedicato ad un’ala posteriore più scarica, mentre Fernando Alonso ha adottato una soluzione con maggiore deportanza. Gli aerodinamici di Maranello hanno lavorato sui profili rispetto all’ala che si era già vista a Spa sulla F138 del brasiliano. Lo spagnolo ha girato con un profilo principale più pronunciato nel bordo di entrata, anche se la corda del profilo è molto più corta del solito. Queste due modifiche sono state abbinate per tentare di ottenere la maggiore efficienza da vettura e flussi aerodinamici. La Lotus, nella mattinata ha fatto debuttare la E21 a passo lungo. La modifica ha richiesto anche il rifacimento del crash test del muso. L’obiettivo dei tecnici di Enstone è quello di spostare di più i pesi sul posteriore (per quanto è concesso dal regolamento che norma la distribuzione delle massa), in modo da cercare una maggiore trazione sui circuiti veloci, quelli che richiedono un ridotto carico aerodinamico per raggiungere la velocità massime. In serata, i tecnici della Casa di Enstone hanno dichiarato che i test non hanno dato i risultati voluti, pertanto Kimi Raikkonen tornerà a guidare la normale E21 a passo corto. La Mercedes dopo la delusione di Spa vuole tornare protagonista al Gp d’Italia: sulla W04 è stato portato un alettone posteriore da basso carico aerodinamico che mostra il profilo principale con una corda ridotta. Le paratie laterali, invece, sono caratterizzate solo da due piccole soffiature, mentre la feritoia verticale ha ora una maggiore portata d’aria. La Toro Rosso punta alle alte velocità: la STR-08 si è presentata a Monza con uno dei pacchetti aerodinamici più scarichi. L’ala posteriore è una evoluzione di quella già vista a Spa con un profilo principale che è quasi piatto. Ma chi sembra inarrestabile è Adrian Newey. Due soluzioni nuovissime, studiate ad hoc per questo circuito, testate entrambe nelle prove libere della mattina. Due musetti, totalmente diversi l’uno dall’altro, uno testato da Webber e uno da Vettel. La prima soluzione, è un’ala che conserva gli upper flap ma è totalmente scarica, con degli appositi tagli che canalizzano i flussi verso il posteriore per avere un maggiore carico al posteriore, in modo da avere più trazione e migliorare la velocità di punta. La seconda soluzione non prevede gil upper flap e ha ben sette soffiaggi, in modo da aumentare la spinta dell’aria. La scelta della soluzione aerodinamica, condizionerà anche la scelta dei rapporti del cambio: la Red Bull potrebbe puntare su una macchina molto scarica con la settima marcia lunga o optare per un rapporto finale del cambio più corto e con i flap aggiuntivi. Un dato è certo: entrambe le soluzioni hanno creato un gap imbarazzante tra la vettura della Casa di Milton Keynes e le monoposto degli altri team.

Il nuovo muso della Ferrari
Il nuovo muso della Ferrari

 

 

 

 

 

 

 

Uno dei due musetti provati dalla Red Bull
Uno dei due musetti provati dalla Red Bull

 

 

 

 

 

 

 

Uno dei due musetti provati dalla Red Bull
Uno dei due musetti provati dalla Red Bull

 

 

 

 

 

 

 

L'alettone posteriore della Mercedes
L’alettone posteriore della Mercedes