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MotoGP: ad Indianapolis non ci sarà il team NGM

Dopo gli ultimi avvenimenti riguardanti il proprietario della squadra, il team Forward Racing rinuncia alla trasferta di Indianapolis

Dopo le accuse di riciclaggio e corruzione di pubblico ufficiale, ed il conseguente arresto di Giovanni Cuzari, il Team Forward Racing si è ritrovato senza “guida” nonostante moto e materiali fossero già stati spediti in America.
Dopo la notizia riguardante l’arresto di Cuzari, infatti, anche gli sponsor si sono tirati indietro, sospendendo immediatamente tutti i bonifici che portavano denaro fresco nelle casse del team che, ritrovatosi senza soldi, ha dovuto sospendere tutte le attività.

Questa notizia è una vera e propria condanna per i quattro piloti del team, che schiera due piloti in Moto2 (Simone Corsi e Lorenzo Baldassarri) e due piloti in MotoGP (Stefan Bradl e Loris Baz).
La scelta di saltare la trasferta americana è stata condizionata dal fatto che con i soldi rimasti in cassa, il team parteciperà alla trasferta europea di Brno, sfruttando anche la deroga dell’IRTA (l’associazione dei team), che ha concesso al team di ripresentarsi all’appuntamento successivo a quello di Indianapolis.
La deroga è stata fondamentale inquanto, una volta iscritto il team al campionato, la mancata presentazione ad una trasferta, equivale all’esclusione dal mondiale.

Dal punto di vista processuale, questa situazione potrebbe risolversi presto in favore di Cuzari, che ha ammesso di aver commesso l’illecito in modo inconsapevole, scaricando la maggior parte delle responsabilità sul socio Mario Rezzi, chiamato dal PM svizzero John Noseda ad esporre ed illustrare la propria posizione. Se quanto detto da Cuzari fosse totalmente vero, la totale riabilitazione del manager italiano potrebbe arrivare in tempi abbastanza ristretti.

Se il team trovasse altri sponsor, o se Cuzari venisse assolto, potrebbe continuare il campionato

A differenza degli attuali sponsor, infatti, Yamaha è disposta ad onorare gli accordi, fornendo le M1 per Baz e Bradl fin quando le accuse non saranno diventate una condanna definitiva.
Ma il problema non si ferma al 2015: la tempistica è ristretta soprattutto per riuscire a programmare il 2016 e la squadra non ha molto tempo per risolvere i propri problemi. La Yamaha ha dei tempi categorici entro cui deve ricevere le dovute garanzie per la fornitura delle moto 2016. Se il team non dovesse trovare l’accordo con Yamaha e fornire le giuste garanzie per far sì che la casa dei tre diapason produca componenti anche per il team italiano, anche la stagione 2016 potrebbe essere compromessa irrimediabilmente.

Questa situazione crea anche un bel problema alla Dorna, che attraverso Baz e Bradl garantiva la presenza di un francese e di un tedesco competitivi in griglia di partenza.
A questo punto, ad avere la peggio potrebbe essere il collaudatore Michael Laverty, che potrebbe essere rimpiazzato da Bradl se la Dorna volesse metterci lo zampino, obbligando la Aprilia ad ingaggiare un pilota già regolarmente iscritto al motomondiale.

Per quanto rigurda la Moto2, invece, i piloti che rischiano di rimanere appiedati sono due eccellenti esponenti del tricolore, con Corsi reduce da un ottimo round del Sachsenring e Baldassarri che stava iniziando a risalire lentamente la classifica a suon di buoni risultati.