Accise auto, per il MEF è solo rimodulazione, ma gli automobilisti leggono ‘aumento’: ecco come stanno le cose
La crescente preoccupazione degli automobilisti e autotrasportatori italiani, circa quella che il MEF definisce “rimodulazione”delle accise.
Nell’ambito delle tasse che purtroppo sappiamo essere degli oneri anche degli automobilisti, in questi giorni hanno tutti i riflettori puntati, dalla stampa ai media, le accise del diesel, il cui valore, fino ad oggi è stato mantenuto inferiore a quello della benzina, ma che un cambiamento potrebbe portare allo stesso livello.
Ecco che torna a galla anche un altro argomento quanto mai scottante per gli automobilisti, quello delle accise auto, che pesa inevitabilmente non solo sulle spalle dei semplici cittadini automobilisti, che possiedono un’auto a diesel e che tutti i giorni la usano per andare a lavoro e magari accompagnare i figli a scuola.
Non solo per loro, ma pensiamo al peso che un aumento del genere potrebbe avere sul comparto del trasporto su gomma, quello dei corrieri e degli autotrasportatori. Un impatto calcolato dalle associazioni a tutela dei consumatori, che già hanno drizzato le antenne.
Se per il MEF, il Ministro dell’Economia e Finanze, si parla solo di una leggera “rimodulazione” dell’accisa del diesel, per tutti i contribuenti alla guida di un veicolo, si traduce nella parola aumento. Un aumento che potrebbe pesare secondo le stime almeno 3 miliardi di euro, una spesa che ricadrebbe su chi si rifornisce di diesel.
Accise auto: cos’è la “rimodulazione” prevista dal MEF
Ma come stanno veramente le cose? Bisogna partire dalla messa a punto del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, un documento redatto dal Governo con l’obiettivo sia di rendere più efficiente e razionale il sistema fiscale italiano e sia per collegarsi e sostenere l’obiettivo di transizione energetica europeo.
Questo piano, tra le sue voci, prevede una sorta di bilanciamento tra le aliquote della benzina e quelle del diesel. Però ci sarebbero comunque due possibilità di allineamento delle due voci, non solo verso l’alto, dunque l’accisa del diesel verso la benzina, ma anche il contrario, questo non si sa.
La preoccupazione che la “rimodulazione” si traduca in aumento
Gli automobilisti e gli autotrasportatori temono naturalmente l’opzione di allineamento dell’accisa del diesel a quella della benzina, più elevata. Per entrare nel dettaglio, l’ammontare dell’accisa della benzina è di 0,728 euro al litro a differenza di quella del diesel a 0,6717 euro a litro.
Dal Governo, il MEF fa sapere che al posto di parlare di aumento, si parlerà di rimodulazione con l’intento di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, tra cui l’accisa inferiore del diesel, nel rispetto di impegni PNNR presi e rispetto alle raccomandazione della Commissione Europea. Quello che potremo fare è solo aspettare l’esito finale di questa rimodulazione che avverrà nelle prossime settimane.