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Caos autovelox: la segnaletica c’è ma è ingannevole | Automobilisti non sanno più come fare

autovelox - tuttosuimotori.it
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Quante volte ci sarà capitato di essere di corsa e bucare un velox, così che la vostra giornata prendeva una piega storta data la possibilità di aver preso la multa.

Questa volta però, al centro delle polemiche vi è il Celeritas Evo che a Milano è sulla bocca di tutti. Non si tratta di una normale velox, ma uno speciale autovelox che non rileva la velocità istantanea delle auto in un punto preciso, ma arriva a misurare la media fra due punti, esattamente come fanno i Tutor in autostrada.

Dal momento della sua installazione, a marzo 2022, i Celeritas sono sulla SP 103 Cassanese Moderna, tra i Comuni di Pioltello e di Cernusco sul Naviglio: in direzione Brescia dal km 5+280 al km 6+260, in direzione Milano dal km 7+296 al km 6+240.

Guardando cosa riporta la legge, il Celeritas è autorizzato a fare foto nella parte posteriore, pertanto l’automobilista non lo vede, ma nota solo il cartello e pensa di andare incontro a un “normale” autovelox che misura istantaneamente la velocità e si accorge del dispositivo solo se lo supera e guarda lo specchietto retrovisore.

Secondo l’amministrazione comunale, per far sì che il dispositivo prenda multe regolarmente, basta che ci sia il solito cartello di preavviso, con il classico “Controllo elettronico della velocità” come impone il Codice della strada all’articolo 142.

Il Giudice non accetta

Stando a numerosi multati, occorre invece un segnale specifico, che indichi il “Controllo elettronico della velocità media”. Dello stesso parere risulta anche il Giudice di pace di Milano Rossella Barbaro, che infatti ha annullato un’ammenda con sentenza 5274/2023 del 14 settembre scorso.

Il Giudice evidenzia che i ministeri hanno emanato numerose circolari per esortare i proprietari delle strade a usare gli apparecchi elettronici per una ragione specifica: migliorare la sicurezza e non fare cassa.

velox celeritas evo - tuttosuimotori.it
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La sentenza è chiara

Il tutto grazie a una segnaletica chiara, in un’ottica di trasparenza e imparzialità da parte di tutti. Un segnale corretto induce gli automobilisti a guidare con prudenza sul tratto monitorato e non in un solo punto, oltre a questo bisogna puntare non ad un principio di sorpresa, ma di tutela della sicurezza, come fanno i comuni gestori delle autostrade.

Fondamentale nella disputa riguardante l’autovelox Celeritas Evo è anche il Codice dell’amministrazione digitale, riferito all’articolo 97 della Costituzione: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Vedremo cosa accadrà in un prossimo futuro