Diesel, ci siamo: la batosta diventa UFFICIALE, lo Stato l’ha appena annunciato: automobilisti KO, migliaia di auto vendute di 2° mano
Il governo italiano ha da poco annunciato un piano di riequilibrio delle attuali accise sui carburanti, con un aumento per quanto riguarda il diesel e una riduzione minore per la benzina.
La notizia è stata da poco confermata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un’audizione parlamentare generale dell’8 ottobre 2024.
Questa mossa non è mandata a caso, ma fa parte del Piano strutturale di bilancio 2025-2029 e volge ad allineare le aliquote delle accise tra motori diesel e benzina, il tutto sviluppato in linea con gli impegni europei sui sussidi che possono risultare dannosi per l’ambiente.
Il ministro Giorgetti ha da poco specificato che l’intervento non sarà unico e diretto, ma sarà graduale, cercando di “evitare contraccolpi per le categorie che utilizzano il gasolio per scopi professionali”, ad esempio una tra tutte gli autotrasportatori che di Diesel ne devono utilizzare molto.
L’annuncio ha immediatamente destato grandi preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori. Secondo Assoutenti, questo vorrebbe dire una “stangata da 3,1 miliardi di euro sugli automobilisti”. Federconsumatori stima addirittura un possibile aumento di 233 euro annui per famiglia, considerando sia i costi diretti del rifornimento della propria auto che gli effetti indiretti sul trasporto merci in loco.
Le ricadute
Questo nuovo riequilibrio delle accise potrebbe avere un duplice effetto. Da un lato, l’aumento dei costi per chi utilizza veicoli diesel potrebbe incentivare il passaggio a mezzi meno inquinanti, il che potrebbe essere utile per gli standard imposti dall’unione Europea.
Dall’altro, c’è il rischio di un impatto significativo sul potere d’acquisto delle famiglie e sui costi operativi delle imprese, specialmente in un periodo di incertezza economica, con ricadute occupazionali impreviste e con la drastica diminuzione dei grandi veicoli in movimento, il che, essendo un paese che trasporta principalmente su gomma, ci troveremmo paralizzati.
Le tasse
Il governo dovrà bilanciare attentamente questi aspetti, considerando tutte le possibili ricadute sul settore dei trasporti e della logistica, fortemente dipendente dal diesel di cui non potrà fare a meno. La gradualità dell’intervento, come ha ampiamente sottolineato da Giorgetti, sarà cruciale per permettere agli operatori economici di adattarsi ai cambiamenti che saranno importi, ma tutto ciò verrà comunque attuato.
Resta da vedere quale sarà la misura e se questa si inserirà nel più ampio contesto della politica energetica e ambientale italiana, inoltre saranno previste compensazioni o incentivi per mitigare l’impatto sui settori più colpiti da questa nuova previsione di crisi.