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Ecco la truffa sui prezzi dei carburanti

Due militari della GdiF  che appongono i sigilli su una pompa di benzina
Due militari della GdiF che appongono i sigilli su una pompa di benzina

Ormai molte persone, visti i prezzi dei carburanti, decidono di spostarsi a piedi, soprattutto in questa situazione di crisi economica. Ad aggravare questa situazione nel corso dei mesi, è stato un sospetto di truffa ai danni dei consumatori e il Codacons ha avviato un’attività investigativa riferita a possibili manovre speculative su prodotti petroliferi. Si tratterebbe in sostanza di una serie di operazioni mirate a determinare il rincaro di benzina e gasolio al dettaglio sul mercato nazionale italiano. L’indagine, svolta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese per conto del GIP, ha riconosciuto l’esistenza di un rialzo fraudolento dei prezzi dei carburanti attraverso manovre speculative in danno degli utenti finali. Nel mirino delle Forze dell’Ordine, con i reati ipotizzati di truffa, rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato e manovre speculative su merci, sono finite le “7 sorelle”: Api, Shell, Eni, Esso, Q8, Total-Erg e Tamoil, le cui sedi sono ubicate fuori dal territorio di Varese. Per tali ragioni, gli atti inerenti l’indagine sono ora stati trasmessi per competenza territoriale alle Procure della Repubblica di Milano e Roma.
Durante le indagini si è anche scoperto che il cartello dei giganti del petrolio faceva di tutto per impedire il nascere delle compagnie no-logo e che il prezzo dei carburanti aumentava in seguito a complesse operazioni finanziarie totalmente indipendenti dal reale andamento del mercato.