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Formula 1: Hamilton “principe” di Montecarlo, Ricciardo “beffato” dal box

Una gara che si annunciava soporifera, e che, senza la disorganizzazione nel team Red Bull, sicuramente lo sarebbe stata, alla fine ha premiato il più bravo e, come tale il più fortunato

Lewis Hamilton su Mercedes torna ad alzare la coppa del vincitore nel Gran Premio di Montecarlo, a un anno dallo “scippo” della vittoria da parte del suo box. Perché si sa, nel salotto di Montecarlo, dove i sorpassi sono impossibili, a essere protagonisti sono i meccanici del muretto. E se l’hanno scorso, il gioco dei pit-stop era stato fatale a Hamilton, che aveva così consegnato la vittoria al compagno di squadra Rosberg e il secondo posto a Vettel, quest’anno il disastro è andato in scena in casa Red-Bull. Dopo una partenza dietro alla safety car a causa dell’asfalto bagnato del tracciato, in molti sono stati tentati dall’impulso di cambiare canale: del resto, la partenza senza semaforo sembrava aver ammazzato anche l’unico momento di spettacolo del Gp, con Ricciardo subito velocissimo come un motoscafo sulla pista bagnata e Raikkonen protagonista di un lungo “in solitaria” che lo ha estromesso dalla gara dopo pochi giri. Certo, non è propriamente dal finlandese che gli appassionati di Formula 1 si aspettano emozioni da un paio di anni a questa parte, ed è per questo che anche gli oracoli più ispirati davano per scontato il risultato finale. Eppure il colpo di scena, in una gara che col passare dei giri da bagnata è diventata asciutta, è arrivato dal muretto Red Bull, che ha richiamato al box Ricciardo per il cambio gomme (per montare quelle da asciutto). Peccato che i meccanici non fossero pronti con i pneumatici, trasformando così un pit-stop in una sosta all’autogrill. Una “fermata” che ha consentito a Hamilton che, invece, non ascoltando più le comunicazioni dal suo box dallo scorso Gp del Principato (sbagliando si impara) decide in totale “autonomia” quando cambiare i pneumatici, di passare in testa alla gara. E di rimanerci fino alla fine. Dietro di lui un emaciato (dall’incazzatura) Ricciardo e il bravo e costante Sergio Perez, terzo con la Force-India. Solo quarta l’unica Ferrari rimasta in gara, quella di Vettel. I meccanici del Cavallino, secondi solo a quelli Red Bull quest’oggi, sono riusciti ad annullare il vantaggio di un Vettel in versione “tedesco con famiglia alla volta della Riviera” e, invece di far guadagnare un posto sul podio al tedesco sono riusciti, grazie a una strategia di gara degna delle gara di orientering di boy-scuot a farlo sopravanzare anche da Perez. Dunque Vettel non è andato oltre al quarto posto. Ottimo quinto un’inossidabile Alonso, che si è tenuto dietro per tutta la gara Hulkenberg e un anonimo Rosberg, alla fine settimo. Ottavo Sainz (Toro-Rosso) davanti a Button. Chiude la zona punti Felipe Massa, davanti al compagno di squadra Bottas.
Fuori dai giochi a tre quarti della gara Verstappen, protagonista di una grande rimonta prima di finire contro il guard-rail alla curva del Casinò, per la terza volta nel weekend. Il Circus lascia dunque il Principato per volare in Canada con Hamilton rivitalizzato dalla prima vittoria della stagione, Ricciardo in rotta di collisione col box (che, fra l’altro, gli aveva sfilato la vittoria nel Gp di Spagna), Rosberg col taccuino in mano più interessato alla classifica piloti che a fare il pilota, Vettel ancora in attesa di salire sul gradino più alto del podio e Raikkonen, che pare possa guidare il camion che trasporta le vetture dall’aeroporto al circuito. Del resto, il suo ritmo è quello.