Nessuno si ricorda del naufragio del secolo: quando 4.300 auto finirono diritto nel fondo degli abissi
Il trasporto marittimo permette di muovere grandi carichi di merce, tra cui le auto, ma non senza pericoli, come quello spaventoso del naufragio.
Quante volte, passando per affollati porti di grandi città marittime, si osservano monolitiche imbarcazioni cariche di container, che trasportano ogni tipo di merce, in lungo e largo per il mondo, comprese le auto. Un tipo di trasporto vantaggioso, ma anche grossi pericoli.
Ma c’è qualcuno che ricorda anche vagamente di un evento, che non fu per nulla insignificante, che costò un triste destino a migliaia di automobili che finirono dritte dritte sul fondo profondissimo degli abissi. E non parliamo di qualcosa successa chissà in quale lontano passato, ma di un naufragio molto recente.
Siamo nel 2019, precisamente la notte dell’8 settembre, il cielo è limpido, le condizioni meteo sono delle più tranquille e amene di sempre. In America, al largo delle coste della Georgia, sta per salpare la MV Golden Ray, un traghetto di dimensioni alquanto generose.
Almeno 200 metri di lunghezza, capaci di accogliere un numero pazzesco di auto a bordo, quasi 7.800 auto, per un peso di circa 35.000 tonnellate, si prepara per dirigersi verso Baltimora. Ma improvvisamente solo mezz’ora dopo l’inizio del viaggio, nonostante l’impegno e lo sforzo dell’equipaggio di bordo, succede l’impensabile.
Il naufragio del secolo: 4.300 auto a picco negli abissi
Il traghetto, di fabbricazione coreana, inizia lentamente ad inclinarsi e inevitabilmente a capovolgersi, affondando poco a poco. Fortuna che tutto il personale di bordo, grazie alla tempestiva azione dei soccorsi americani riesce a mettersi in salvo, cosa che non succederà per l’imbarcazione e il suo carico.
Ben 4.300 auto nuove di zecca, dei brand coreani Kia e Hyundai pronte ad affondare come relitti senza vita, negli abissi dell’oceano, senza la minima possibilità di rivedere la luce, mai più. Ma il pericolo non era solo rappresentato da questa grave perdita ma, come possiamo intuire, anche dallo sversamento di petrolio, stoccato nel traghetto, nell’oceano. Ecco che i soccorsi pensarono al modo migliore per evitare il disastro.
Un grave perdita per le case automobilistiche coreane
Più idee sul da farsi tutte difficili da realizzare, dal sollevamento dell’imbarcazione a picco fino al suo smantellamento: smembrare il traghetto in otto enormi pezzi. E così avvenne, a partire dall’inizio del 2020. Lavori che si sono protratti fino a poco tempo fa, non ancora terminati. Ma cosa causò il naufragio dell’imbarcazione e del suo carico, un vera e propria tragedia anche per i costruttori automobilistici interessati?
Tra le ipotesi al vaglio un cambio di vetture effettuato proprio in Georgia, auto, quali utilitarie o berline, con SUV di più grandi dimensioni e dunque più pesanti, per un extra peso di più di 400 tonnellate, che avrebbe così potuto causare squilibri strutturali. Non solo, anche aspetti più tecnici come lo scarico di molte tonnellate di acqua di zavorra.