Punti, ora non li tolgono più, basta pagarli qualche centinaio di euro | Almeno salvi la patente
In alcuni casi, la sanzione accessoria della decurtazione dei punti della patente, potrebbe essere evitata solo per via di una questione di tempo.
Tra le sanzioni accessorie più comminate a seguito di infrazioni del Codice della Strada, quando la sola multa non basta, c’è quella della decurtazione di punti dalla patente di guida. L’esempio più classico è quello della violazione dei limiti di velocità, rilevata da un autovelox.
È risaputo che in questo caso, la contestazione dell’infrazione non è immediata, non c’è lì una pattuglia a posto di blocco delle Forze dell’Ordine che presenta all’automobilista il conto da pagare, ma la trasgressione e le sue sanzioni vengono contestate al proprietario del veicolo entro un tempo massimo di 90 giorni, a partire da tale data.
Questo tipo di infrazione del Codice della Strada, quella del superamento dell’eccesso di velocità, prevede sanzioni pecuniarie e accessorie, a seconda dei casi, quali la decurtazione dei punti dalla patente. Infatti unitamente al verbale di notifica, viene richiesta la comunicazione dei dati del conducente al momento dell’infrazione.
Questa comunicazione dovrà poi avvenire entro 60 giorni perché al contrario il rischio è quello di incorrere in una multa salata che potrebbe superare i 1.000 euro e ulteriore decurtazione dei punti della patente. Ma ci sono casi e casi, specie quando la contestazione dell’infrazione non è immediata, come nel caso sopra descritto.
Punti patente: in alcuni casi puoi salvarli
Nel caso di un’infrazione che preveda la decurtazione dei punti della patente, che venga quindi contestata a posteriori, ad alcune condizioni, si potrebbe anche evitare la perdita dei punti della patente. Infatti nonostante abbiamo sopra detto che la comunicazione dei dati del conducente va effettuata obbligatoriamente, pena sanzione, non è per forza una conseguenza così automatica.
Ce lo racconta infatti meglio una sentenza della Cassazione, che ha trattato da vicino una situazione del genere: il soggetto a cui è stata recapitato il verbale, dichiarò di aver comunicato alle autorità l’impossibilità di ricordare chi fosse alla guida del veicolo a causa del lungo arco di tempo trascorso tra l’infrazione e la notifica del verbale.
Quando passa troppo tempo: così si evita la decurtazione
Secondo la Corte un motivo valido a giustificare la mancata comunicazione dei dati del conducente, visto che l’auto era utilizzata da più persone del nucleo familiare e che erano passati 4 mesi circa dall’infrazione. La patente è stata cosi salvaguardata senza perdere neppure un punto.
Ecco che quindi se dovesse trascorrere molto tempo tra l’evento dell’infrazione e la notifica della stessa, quindi la contestazione, a vantaggio dell’automobilista, sarà possibile dichiarare di non ricordare chi quel giorno fosse alla guida dell’auto. Basterà pagare solo il prezzo di una sanzione aggiuntiva di 286 euro, senza dover rinunciare nemmeno a un punto della propria patente di guida.