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Puoi lasciare la tua auto parcheggiata in mezzo alla strada | Ecco perché non commetti nessun reato

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Il rispetto delle norme del Codice della Strada è un dovere per gli automobilisti anche se potrebbero presentarsi dei casi alquanto curiosi. 

Rispettare il Codice della Strada e circolare salvaguardando la propria sicurezza e non ostacolando quella degli altri utenti della strada sono i compiti fondamentali di un bravo e corretto automobilista. Anche perché sappiamo bene che commettere queste infrazioni comporterebbe subito il rischio di sanzioni e multe.

Ma al di là degli obblighi di legge, essere civili significa rispettare gli altri e non fare quello che non vorremo mai fosse fatto a noi. Quindi comportarsi correttamente sulla strada è più che altro un dovere morale e civile. A volte però, essendo umani, capita di incorrere in qualche errore.

Parcheggiare male, sostare laddove non si potrebbe, dimenticare di azionare una freccia e così via. Soffermandoci sulla sosta, perché poi si tratta di uno dei casi più diffusi, soprattutto in certi orari e in città, quando si immagina un’auto che si ferma e ostacola il traffico, si pensa subito alla parola multa.

Ma potrebbe non essere sempre così. Rifiutarsi di spostare l’auto che ostacola il passaggio e la circolazione degli altri utenti della strada potrebbe non comportare alcuna sanzione o multa se l’ordine verbale dell’agente accertatore ha come obiettivo quello della regolazione della circolazione stradale e non dell‘ordine pubblico.

Quando la sosta scorretta dell’auto non si configura come reato

Una semplice e sottile diversità d’intenti potrebbe cambiare le carte in tavola. Questo è quanto esce da una sentenza della corte di Cassazione, la n. 4177/2020 che è stata emessa in seguito ad un fatto realmente accaduto ad una donna che in questo stato di cose, aveva rifiutato di obbedire all’ordine di un agente della Polizia Locale.

Questi la ammoniva di spostare l’auto che ostacolava il passaggio di un bus. Per la donna, per aver ignorato l’ammonimento, veniva emessa una condanna in primo e secondo grado per reato, come da articolo 650 del Codice Penale, di inosservanza dei provvedimenti di un’autorità.

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Una questione di circolazione stradale, la sentenza della Cassazione

Segue successivo ricorso in Cassazione, con la motivazione del difensore secondo la quale il reato configurato dall’articolo 650 potesse considerarsi integrato solo se si disobbediva a un ammonimento finalizzato a riportare ordine pubblico. In questo caso, secondo la parte della difesa si trattava solo di un ordine atto a ripristinare la circolazione stradale.

Ed ecco che la sentenza precedentemente citata della Corte di Cassazione, che ha quindi accolto la tesi e annullato la condanna per la donna, ha stabilito che quando l’ordine verbale di un agente accertatore non è finalizzato a ripristinare l’ordine pubblico ma solo ad assicurare la fluidità della circolazione stradale, l’eventuale disobbedienza non si configura come reato.