Prova della torcia: il 30% dei dispositivi non la supera | Se anche il tuo fa cilecca cambialo subito
Tra i dispositivi di sicurezza obbligatori da avere a bordo dell’auto, il giubbotto catarifrangente. Uno studio mette in luce i limiti di alcuni modelli.
Quando si parla di sicurezza stradale non si parla solo di comportamenti corretti degli utenti della strada alla guida, quindi il rispetto delle norme del Codice della Strada, ma in generale tutta una serie di fattori che hanno come obiettivo la salvaguardia dell’incolumità.
A partire dalle infrastrutture stesse, dall’illuminazione, dall’illuminazione e dalla segnaletica, ma pure da tutti quegli equipaggiamenti a bordo dell’auto, non solo le dotazioni della casa costruttrice del veicolo ma anche una serie di dispositivi di sicurezza obbligatori per la legge.
Il Codice della Strada prescrive al conducente di trasportare a bordo della propria auto questi dispositivi di sicurezza utili in caso di emergenza, a partire dal comune triangolo, che ultimamente è anche protagonista di alcuni dibattiti sulla reale sicurezza nel suo utilizzo, ma non solo.
Sorprenderà venire a sapere che purtroppo uno di questi dispositivi di sicurezza obbligatori da conservare a bordo, e da indossare nel caso di emergenza, che può essere un’avaria in mezzo all’autostrada o un incidente in attesa dei soccorsi, risulta essere in buona percentuale, dopo una serie di test effettuati, alquanto pericoloso.
Quando il giubbotto catarifrangente non è cosi così sicuro
Stiamo parlando dei comuni giubbotti catarifrangenti, quelli ad alta visibilità. A testarli, l’ÖAMTC, Automobile Club Austriaco, che su un campione di ben 14 gilet ad alta visibilità in vendita online, ha ottenuto un risultato non proprio soddisfacente per l’utente, perché almeno il 30%, quindi circa 5 elementi del test, sono risultati poco efficaci.
Nello specifico il test ha dimostrato che questa percentuale di giubbotti ad alta visibilità non raggiunge gli standard minimi di sicurezza quindi comportando seri rischi per l’incolumità dell’utente che li indossa. Questi 14 campioni analizzati sono giubbotti ad alta visibilità per adulti e per bambini, sottoposti ad una prova in laboratorio e una empirica, entrambe per rilevare la quantità di luce riflessa.
Il test della torcia: una prova rapida e fai da te di conformità
Nello specifico durante il test, come spiegato dagli stessi tecnici dell’ ÖAMTC, è stato utilizzato un foglio di carta bianca al fine di verificare se gli elementi luminosi riflettessero come da range ritenuto standard legale. Almeno 5 campioni non riflettevano la luce come avrebbero dovuto secondo la normativa. Questo solo un test rapido preparatorio a quello di laboratorio che ha confermato i risultati.
Per chi dovesse acquistarne uno, la raccomandazione è quella di leggere l’etichetta e verificare che siano presenti i riferimenti alla normativa EN ISO 20471 per gilet ad alta visibilità. Anzi si può addirittura procedere con un breve test “della torcia”: illuminando il giubbotto a una distanza di tre metri, con la semplice torcia dello smartphone, questo dovrebbe riflettere e brillare senza difetti.