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Flop Ferrari: problemi software o dimenticanza della FIA?

Il pilota spagnolo della Ferrari, Fernando Alonso
Il pilota spagnolo della Ferrari, Fernando Alonso

Arrivano scoraggianti dettagli dal GP d’Australia: tutte le vetture dotate di power unit Ferrari non avrebbero potuto utilizzare i propulsori elettrici per un numero consistente di giri per un problema della FIA.
In tv ci era stato detto che le Ferrari avevano avuto un problema tecnico, ma non era così.Quasi un terzo della griglia di partenza, quindi, non sarebbe stata in grado di esprimere il suo potenziale nelle prime tornate: sia chiaro non c’è stato alcun dolo, ma si tratta di un fatto gravissimo di cui non si è saputo assolutamente niente! Passi che la Ferrari abbia deciso di non inscenare un piagnisteo dopo una corsa che non ha regalato i risultati che i tifosi del Cavallino si aspettavano, ma stupisce il silenzio della Federazione Internazionale che quanto meno doveva presentare delle scuse alle squadre motorizzate 059/3. Sbagliare è umano, fare finta di niente no. Perché così si alimentano le voci di chi sostiene che il mondiale possa essere gestito a tavolino. Inaccettabile! Vi immaginate se lo stesso problema che ha rallentato le F14 T fosse accaduto alla Red Bull Racing? Sarebbe partita una campagna mediatica durissima contro i sistemi di controllo della Federazione Internazionale.
Scavando a fondo nella vicenda, vediamo come i sistemi elettrici, che si attivano su autorizzazione FIA dopo aver superato i 100 km/h, siano rimasti spenti per circa cinque giri e, alla riattivazione, sono andati in “protezione” e, per tornare funzionanti, necessitano di una particolare procedura da parte del pilota.
Però possiamo dire che se il problema è stato soltanto questo, a Maranello si può tranquillamente brindare per aver prodotto la vettura più veloce di questo campionato mondiale. Se si confrontano i tempi di Rosberg e Alonso, vediamo come lo spagnolo “paga” soltanto un secondo e mezzo di ritardo a giro. Secondo i dati di Magneti Marelli e della FIA, l’ERS da un vantaggio di 2,09 secondi a giro. Facendo un banale calcolo matematico, se la Ferrari fosse stata efficiente al 100%, sarebbe stata più veloce della Mercedes di mezzo secondo al giro.
Ma la disperazione dilaga, quindi il problema della Ferrari non è stato soltanto questo. E si nota anche dalla resa che le vettura hanno nelle sessioni di qualifica: Mercedes e Renault riescono a fare il giro più veloce subito dopo l’installation lap, mentre la Ferrari deve aspettare il terzo o il quarto giro senza riuscire a fare due giri veloci consecutivi.
Alla luce di questi dati, il problema principale sembrerebbe il software sviluppato dalla Ferrari che gestisce i sistemi elettrici ed elettronici a bordo della vettura.
Aspettiamo il prossimo weekend di gara per cercare di capire se il problema è realmente stata una dimenticanza FIA o una mancata ottimizzazione del software da parte dei tecnici Ferrari.