Home » Formula 1, GP d’Ungheria: Vettel domina, le Mercedes fuori dal podio

Formula 1, GP d’Ungheria: Vettel domina, le Mercedes fuori dal podio

Sebastian Vettel festeggia la vittoria con i suoi meccanici
Sebastian Vettel festeggia la vittoria con i suoi meccanici

“Grande Seb, sei un grande!” è questo il team radio tra il muretto Ferrari ed un Sebastian Vettel già in estasi per la sua seconda vittoria stagionale

Sembra avvicinarsi sempre di più il traguardo fissato dal team principal Maurizio Arrivabene, che aveva promesso tre vittorie nel corso della stagione, stagione iniziata nel segno della Mercedes, apparsa sempre incontrastabile.

Il successo di Vettel è stato frutto di un’ottima partenza, che lo ha portato a girare davanti a tutti la prima curva, e di una diversa impostazione del lavoro del venerdì, volto non tanto alla ricerca della singola prestazione, ma alla ricerca del setup perfetto per la gara, setup che ha portato la Ferrari ad essere costantemente più veloce delle due Mercedes di Rosberg ed Hamilton, anche quando i due piloti delle frecce d’argento hanno avuto pista libera davanti per poter spingere.
Dopo la partenza perfetta, Vettel ha dovuto fare soltanto quello che sa fare meglio: stare davanti a tutti e dominare per tutta la gara, come faceva ai tempi della Red Bull.
L’unica “paura” c’è stata quando il distacco scavato da Vettel è stato annullato dall’ingresso in pista della Safety Car ma, una serie strepitosa di giri veloci ha subito rimesso le cose in chiaro.

Ad aiutare Vettel nella conquista di questa vittoria ci ha pensato un super Kimi Raikkonen, che dimostra di saper sfruttare meglio di altri piloti gli pneumatici, tanto che il finlandese ha avuto anche la possibilità di arrivare in fondo alla gara con una sola sosta ma, purtroppo, dopo un inizio gara in cui le ha suonate a Rosberg prendendosi di forza la seconda posizione e facendo da “guardaspalle” a Vettel, il finlandese ha dovuto alzare bandiera binaca a causa di un cedimento dei motori elettrici.

Dell’intoppo di Raikkonen hanno beneficiato Rosberg e i suoi due inseguitori Ricciardo e Kvyat ma, una volta entrati in battaglia, Ricciardo ha “fatto fuori” Rosberg toccando con l’ala della sua Red Bull il pneumatico di Rosberg. Per Rosberg e Ricciardo, a quel punto, l’unica cosa da fare è stata arrendersi e tornare ai box. Ma se Rosberg aveva perso dei secondi importanti a causa del pneumatico forato, Ricciardo era molto competitivo anche con l’ala danneggiata e dopo l’intervento dei meccanici è tornato in pista ancora in terza posizione.
Grande domenica, quindi, per la Red Bull, che porta i suoi due piloti sul podio e guadagna punti importanti in ottica campionato.

Ai piedi del podio, troviamo Max Verstappen. L’olandese ha fatto una buona gara, risultando regolare sul quadro dei tempi e ottimo nella gestione della gara. Per lui, soltanto un piccolo errore quando, alla ripartenza dopo la safety car, ha colpito Bottas, rovinando la sua ala anteriore e la gara del finlandese.

Miglior risultato stagionale per la McLaren-Honda, che porta la monoposto di Fernando Alonso in quinta posizione, sfruttando anche le avversità degli altri piloti. Lo spagnolo si conferma uno dei migliori, se non il migliore, tra i piloti del circus e ha gestito la gara con molta intelligenza, restando costante sul suo ritmo.

Soltanto in sesta posizione troviamo la prima delle Mercedes, con un Lewis Hamilton che ha commesso una serie infinita di errori: dopo una brutta partenza, che lo ha fatto ritrovare in quarta posizione dopo la prima curva, l’inglese ha tentato subito di attaccare Rosberg, ma ha perso il controllo della sua monoposto ed è andato fuori pista, scivolando in decima posizione. Un altro pesante errore è arrivato nel momento in cui la gara è ripartita dopo la neutralizzazione della Safety Car, con l’inglese che, nel tentativo di resistere a Ricciardo, ha rotto l’ala anteriore. Dopo essere passato dai box per la sostituzione, Hamilton è tornato in pista in tredicesima posizione, posizione da cui ha dato il via all’arrembante rimonta che lo ha portato in sesta posizione.

Settimo, ma sesto al traguardo, il francese Romain Grosjean che, come il compagno di squadra Pastor Maldonado, si è dato tantissimo da fare per impensierire la direzione di gara, che si è premurata di penalizzare diverse volte i piloti della Lotus. La sua gara è finita a due secondi da Fernando Alonso ma, vista l’ultima penalità comminatagli in termini di secondi in classifica, è scivolato alle spalle di Hamilton.

Ottava posizione per Nico Rosberg, che è stato in testa con le Ferrari fino a pochi giri dal termine, quando Ricciardo lo ha toccando causando la foratura del suo pneumatico posteriore destro. Nonostante sia stato in testa, il suo distacco è stato sempre nell’ordine dei 5-6 secondi, troppi per tentare un attacco.

Nona posizione per l’altra McLaren-Honda, quella di Jenson Button, con il pilota britannico che è stato autore di una gara senza acuti.

Chiude la top ten un ottimo Marcus Ericsson, che riporta la Sauber in zona punti dopo una gara molto consistente.

Da segnalare un’altra buona gara del tedesco Nico Hulkneberg: dopo una partenza strepitosa, infatti, il pilota della Force India era risaluto in due curve dall’undicesima alla quinta posizione, prima che il cedimento della sua ala anteriore al termine del rettilineo principale causasse l’uscita di scena di Hulk.