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8 Ore di Suzuka: dopo 19 anni la Yamaha torna al trionfo

Bradley Smith in sella alla Yamaha R1 vincitrice
Bradley Smith in sella alla Yamaha R1 vincitrice

Stoner cade dopo quasi un’ora mentre era in testa, rendendo la vita facile al trio Espargaro/Smith/Nakasuga

L’ultimo successo di Yamaha alla 8 Ore di Suzuka risaliva al 1996, quando Colin Edwards e Noriyuki Haga dominarono la competizione dall’inizio alla fine.
In casa Yamaha, quindi, c’è grande soddisfazione per questa vittoria e per il clamoroso esordio della nuova Yamaha R1, andata subito al successo alla prima apparizione, in un evento che mette alla frusta meccanica e piloti che, in un tracciato come quello di Suzuka, sono proprio chiamati ad un superlavoro.

Ma la R1 del trio vincitore sembrava avere le carte in regola già dalla vigilia, quando ha conquistato la pole polisition con oltre un secondo di vantaggio sul trio Takahashi/Stoner/van der Mark, che sembrava essere il più pericoloso.
E proprio il trio numero 634 è stato quello a girare in testa al gruppo la prima curva, rimanendo in testa fino al ventunesimo giro, quando Stoner è andato a finire ruote all’aria a causa del blocco del comando del gas.

A quel punto, la Yamaha R1 numero 21 è passata in testa, dominando in lungo ed in largo fino al momento in cui Bradley Smith ha effettuato un sorpasso in regime di Safety Car, prendendosi una penalità di ben 30 secondi.
Al rientro, in testa alla gara c’era la Honda del team TSR.
Ma i piloti della Yamaha ne avevano di più e, prima Smith e poi Esprgaro, hanno ricucito lo svantaggio e poi hanno messo a segno il colpo vincente, con una staccata di Espargaro da brividi.
E forse è stato proprio lo spagnolo l’arma in più del trio, visto il suo passo gara impressionante ed inarrivabile per tutti.

Una volta riconquistata la leaderhisp della gara, Polyccio ha dato la moto al suo compagno Nakasuga, che ha continuato ad aumentare il vantaggio prima di dare la moto a Bradley Smith, che ha tagliato il traguardo con quasi un minuto e 50 secondi di vantaggio sul trio numero 778 formato da Hook/Aegerter/Smith.

Chiude il podio con un giro di ritardo il trio numero 17, composto da Kagayama/Haga/Kiyonari, in sella alla Suzuki GSR-R 1000 del Team Kagayama.