Motore V5, ecco perché è quello più strano mai costruito dai marchi automobilistici
Nel vasto e complesso mondo dell’ingegneria automobilistica, alcuni motori hanno lasciato un segno indelebile per la loro innovazione ed efficienza, mentre altri si distinguono per rarità e unicità. Il motore V5 appartiene a questo secondo gruppo, distinguendosi come una vera rarità nella storia dell’automobile.
Nonostante la sua peculiare configurazione, questo motore è riuscito a entrare nella storia, non solo per il suo design non convenzionale, ma anche per le sue prestazioni e le circostanze speciali che hanno portato alla sua creazione.
Per comprendere l’ origine del motore V5 è necessario tornare agli anni ’90, periodo di sperimentazione e progressi tecnologici nel settore automobilistico. È stato in questo contesto che il produttore tedesco Volkswagen ha deciso di esplorare nuove configurazioni di motore per ottimizzare le prestazioni e lo spazio nel vano motore.
Già questo lo rende una rarità , ma le particolarità non finiscono qui. Mentre i tradizionali motori a V hanno due bancate di cilindri disposte secondo un angolo specifico, il V5 della Volkswagen è stato progettato con un angolo estremamente stretto di 15 gradi tra i due blocchi cilindri.
Questa configurazione unica consente al motore di avere caratteristiche simili a quelle di un motore in linea , come una maggiore compattezza, ma con alcuni vantaggi di un motore a V, come la capacità di ridurre la lunghezza del blocco.
La prima
La prima vettura della storia ad avere un motore V5 è stata la Volkswagen Passat , lanciata nel 1997 . Questo modello Passat, dotato dell’innovativo motore, segnò un prima e un dopo per l’azienda tedesca. La scelta della Passat di inaugurare questa tecnologia non è stata casuale. La Volkswagen era alla ricerca di un modello che combinasse il comfort e la potenza di una berlina di fascia media con una configurazione del motore che offrisse un buon equilibrio tra prestazioni ed efficienza spaziale.
Il motore V5, con una cilindrata di 2,3 litri , sviluppava nella sua versione iniziale una potenza di 150 CV . Questa potenza, sebbene non eccezionale per gli standard odierni, era notevole per l’epoca, soprattutto considerando le dimensioni e la configurazione del motore.
L’idea del V5
L’intenzione della Volkswagen non era altro che quella di offrire un motore più compatto e leggero rispetto al V6, ma allo stesso tempo fornire prestazioni più elevate rispetto ad un motore a quattro cilindri in linea.
Dopo il debutto sulla Passat, il motore V5 trovò la sua strada anche in altri iconici modelli Volkswagen come la Volkswagen Golf , in particolare nella sua versione GTI , un modello che era già sinonimo di prestazioni sportive nella gamma dei veicoli compatti, ma non solo, venne montato che su Bora e Seat Toledo.