Opel Ascona Sprint, per la serie “berline cattive travestite da auto della nonna”
Un equipaggiamento sportivo, può cambiare il volto e le prestazione di una berlina pacata e tranquilla: è quello che Opel fece con l’Ascona Sprint.
Certe volte l’osservatore non deve lasciarsi ingannare dallo stile e dall’estetica forse troppo sobri, che certi modelli di auto palesano, perché sotto quel manto di pacatezza potrebbe nascondersi molto altro. E per la serie “berline cattive travestite da auto della nonna” spostiamoci nel lontano 1986 quando il marchio tedesco Opel lancia sul mercato la Opel Ascona Sprint.
Per quanti conoscevano l’Opel Ascona, facile intuire che la base da cui partiva questo nuovo lancio era proprio la GT. Naturalmente si distingueva per qualche vezzo in più a partire dall’equipaggiamento di bordo che prevedeva un kit esterno Irmscher, che si confondeva con il colore della carrozzeria.
Possiamo dunque immaginare come questo elemento cambiasse completamente il volto dell’Opel Ascona, berlina tranquilla e familiare, che tutti erano abituati a vedere, in un veicolo molto più sportivo e accattivante. Cosa comprendeva il kit che la rendeva diversa?
Immaginiamo pure un paraurti anteriore rinnovato, completo di griglia e di logo Opel in bella vista, fendinebbia e paraurti posteriore dallo stile quasi racing. Non solo, visto che sul retro l’Opel Ascona Sprint era anche dotata di uno spoiler, proprio all’altezza del bagagliaio.
Opel Ascona Sprint: una berlina cattiva travestita da auto della nonna
Completavano il kit, altri elementi laterali, come una larga fascia nera che riportava a caratteri ben visibili il nome della versione, ma pure i cerchi in lega da 14 pollici, ripresi dalla Opel Kadett GSi. Ma diamo un’occhiata anche all’interno dell’Opel Ascona Sprint.
La stessa aria di sportività si respirava nell’abitacolo grazie a una serie di sedili in linea con lo stile quasi da corsa, volante a quattro razze in pelle, specchietti riscaldabili e regolabili in tinta con la carrozzeria e tutta dotazione strumentale di bordo completa. Il travestimento da sportiva sembrava dunque riuscito, ma non mancava neppure un cuore dalle eccellenti prestazioni.
Stile e caratteristiche sportive per renderla diversa dal solito
Un motore 2.0 litri con iniezione Bosch Motronic da 115 cv, cambio manuale a cinque marce e possibilità per l’acquirente di scegliere anche la versione con il catalizzatore. Non solo chi comprava un’Opel Ascona Sprint poteva divertirsi a scegliere anche tra quattro bei colori, tra un grigio acciaio, argento astro, bianco polare e rosso carminio.
In tutti i Paesi in cui venne commercializzata, l’Opel Ascona Sprint si distingueva per essere comunque una serie limitata e rappresentò la versione sportiva e quindi quella più insolita, diversa dal modello tradizionale per via del suo stile e delle sue prestazioni, che si inserivano a pieno nell’atmosfera di fine Anni 80, per lasciare poi il passo alla Opel Vectra, più in là.