Auto cinesi, è ‘guerra’ totale: scattano i dazi al 100%, ma il Gigante non teme nulla e incassa numeri record
Questa volta tutti i sospetti che vi sono stati in passato si sono rivelati veri, dopo l’annuncio di maggio, gli Stati Uniti confermano al 100% i superdazi sulle importazioni di auto elettriche made in China.
Questo rappresenta una vera svolta e un cambiamento di rotta inaspettato per gli USA, un po’ meno per l’Europa che sta svolgendo una mossa simile.
Dal 27 settembre, tutte le vetture full electric che dalla Cina passeranno i confini americani dovranno pagare una tassa pari al 100% del loro valore, col rischio così di veder raddoppiare i prezzi nelle concessionarie, una mossa strategica per aumentare i prezzi e eliminare il gap che attualmente si trova tra le auto cinesi e quelle americane.
L’amministrazione Biden non si ferma ai dati, ma tira dritto anche sulle nuove tariffe su pannelli solari che aumenteranno del 50%, acciaio, alluminio, batterie per veicoli elettrici e minerali di ben il 25%.
Nel 2025, inoltre, entreranno in vigore nuovi dazi anche sugli stessi chip cinesi, mentre il 2026 sarà l’anno delle tasse su accumulatori per dispositivi elettronici come computer e smartphone, insomma una pioggia di tasse sta per abbattersi sugli americani che vorranno un prodotto del Paese del Sol Levante.
La stretta
Questa mossa che può sembrare ardita e autodistruttiva viene giustificata alla Reuters come riflesso del “vantaggio di costo che i veicoli elettrici cinesi stanno usando per dominare a gran ritmo i mercati dell’auto in altre parti del mondo”: questo è quanto ha detto Lael Brainard, principale consigliere economico alla Casa Bianca, che definisce i dazi come “duri e mirati”.
La stretta a stelle strisce arriva esattamente in concomitanza di quando la Cina chiede un compromesso contro le altre tariffe punitive e aggiuntive che starebbero arrivando dall’Europa, che ricordiamo essere temporaneamente operative dal 5 luglio ed eventualmente definitive da inizio novembre, dopo il voto degli Stati membri, una cosa che avverrà tra pochi mesi e che potrebbe cambiare drasticamente molti costi e prezzi di auto che paiono essere economiche e pratiche. Stando però a quanto riportato dall’agenzia di stampa britannica, Bruxelles starebbe rispedendo ai mittenti le proposte per evitare o ridurre il giro di vite.
Il tavolo
In ogni caso un tavolo politico è stato messo in calendario per il 19 settembre, quando il ministro del Commercio cinese Wang Wentao volerà direttamente di persona in direzione Palazzo Berlaymont per incontrare Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione dell’Ue, e cercare una quadra.
Staremo a vedere cosa verrà messo sul piatto della bilancia per compensare e scongiurare questi dazi che potrebbero arrecare grossi danni alla Cina, ma al tempo stesso che alla nostra economia.