Auto elettrica, in questo paese tutti ce l’hanno ma nessuno la usa | Ecco perché sta succedendo, in Italia rischiamo la stessa fine
In alcuni Paesi europei, l’elettrico è una tecnologia molto diffusa sulle strade e la preferita dagli acquirenti: tutto perfetto, ma qualcosa non convince.
Quello dell’auto elettrica non è solo un problema che riguarda il mercato italiano, ma sembrerebbe essere un argomento che offre numerosi spunti di discussione anche in Paesi europei, in cui questa tecnologia fa da padrona sulle strade, e quindi rappresenta anche un fiore all’occhiello del mercato dell’auto.
Prendiamo proprio l’esempio più lampante della Norvegia, in cui il parco auto è praticamente uno dei più nuovi e aggiornati del Vecchio Continente, in quanto la maggior parte delle auto circolanti è elettrico. Ma nonostante questo enorme e tangibile successo, c’è un aspetto che stona nel racconto.
Quello che non ci si spiega è come nonostante tutto questo scenario e il protagonismo delle EV, la domanda di petrolio non sia per nulla calata. Questo fa riflettere dunque sulla speranza, anche della politica comunitaria, che adottando un parco auto completamente elettrico, la conseguenza più immediata possa essere il decremento della richiesta di oro nero.
Ma facciamo parlare i numeri, per essere più chiari. Nel 2023 il Paese norvegese ha dimostrato ampiamente di preferire l’acquisto di un’elettrica, poiché le auto nuove vendute per l’82,4% erano tutte EV, in aumento anche rispetto alla tendenza del 2022, questi i dati dell’OFV la Federazione stradale norvegese e l’Amministrazione norvegese delle strade pubbliche.
Auto elettriche e domanda di petrolio: il caso della Norvegia
Nel 2024 la percentuale è cresciuta sfiorando il 90%, solo nei primi tre mesi dell’anno, ma come dichiarato da alcuni enti molto importanti del Paese alla stampa, come la banca UBS, questa percentuale di vendite non corrisponde a un dato importante di discesa della richiesta di petrolio nel Paese, nonostante il costo dell’elettricità sia molto basso e che la produzione sia veramente a basse emissioni.
Quali potrebbero essere le motivazioni di una tale situazione? Forse il problema potrebbe essere sempre lo stesso, uno dei più ricorrenti. L’incertezza sull’autonomia di questi veicoli, specie su lunghe distanze che comunque occorrono nella vita di chiunque, farebbero preferire anche ai norvegesi l’utilizzo di auto ibride o addirittura a benzina, lasciando così in garage i piccoli bolidi elettrici, per più brevi distanze.
Perché la richiesta di petrolio non diminuisce?
Inoltre la vendita di auto elettriche in Norvegia è davvero molto incentivata dai sostegni offerti dallo Stato, dei quali inevitabilmente e giustamente i cittadini approfittano per potere acquistare comunque auto che sappiamo non essere proprio economiche, il che rappresenta un altro punto a sfavore delle EV.
Poi per rispondere sempre al perché la domanda di petrolio non accenni a diminuire, il fatto è spiegabile con i riscaldamenti domestici e con l’industria petrolchimica. Pensare che solo la mobilità su gomma incida sulla richiesta di petrolio, e poi anche sull’inquinamento, è sbagliato. Il petrolio è una fonte di energia per molte altre cose, come possiamo immaginare.