Elettrica sì o no: guaio colonnine, anche se aumentano… aumentano anche i prezzi

Questa volta a cambiare tutto ci penseranno le auto elettriche con le loro esigenze e i costi dell’energia che sono pur sempre altalenanti e mai fissi, ma non solo quelli a destare la preoccupazione di molti.

In molti utilizzatori di auto elettriche ricordano quanto fosse semplice e conveniente avere servizi base ed essenziali che tutti consocono con i quali ricaricare ovunque in Italia e Europa, per non parlare della facilità delle ricariche gratuite offerte da servizi per la regolamentazione delle autostrade che offrono pacchetti aggiuntivi. Quelli rappresentavano i tempi d’oro, e iniziali, di un processo che non sarebbe destinato a durare.

Questo poichè risulta evidente che il mercato delle ricariche pubbliche sta cercando un suo equilibrio. Nel frattempo, però, le cose sono cambiate e ormai, per chi deve caricare l’auto è come vivere in una giungla. Oggi nessun azienda mantiene i roaming in Italia ma aumenta sensibilmente le tariffe e “spegne” l’Europa.

Altre aziende invece tiene ferme le tariffe ma “sembra” tagliare il roaming verso altri specifici gestori. Altri invece offrono ottime tariffe ma niente roaming in alcuni paesi. I noti SuperCharger a tariffe normali, ma lascia completamente scoperte intere aree in Italia.

Oltre a ciò si aggiunge che in Italia ci solo circa 200.000 i proprietari che sono stati elettrificati, poiché le ibride plug in non vengono conteggiati, in quanto ricaricano pochissime volte.

Il dramma dei prezzi

Ecco che si ha il problema in cui si arriva a pensare che si stava meglio quando si stava peggio. Un po’ di vero c’è. Guardando bene alcuni contratti non erano interoperabili tra loro, mentre altri vivono in un mondo chiuso limitato alla loro regione.

Il roaming in generale avanza ancora troppo lentamente in Europa e non solo, ma la direzione è quella di una interoperabilità totale, come del resto prevedono proprio le direttive europee. E non dimentichiamo mai che i punti di ricarica che erano già 15.000 due anni fa, oggi sono oltre 45.000. Tra queste si annoverano anche un centinaio di stazioni di ricarica in autostrada e molte sono super fast.

Il guaio non riparabile

I costi della ricarica sono, invece, a tuti gli effetti impazziti. Agli albori la situazione era idilliaca e unica, ma si sa che le tariffe di ricarica erano una variabile ininfluente nei bilanci degli operatori.

Dopo il trauma della crisi del gas, i gestori hanno capito che sbagliare i calcoli nel fissare una tariffa, anche di pochi centesimi, può costare loro molto caro, ecco perchè di queste continue modifiche.