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Leclerc, lutto dolorosissimo: uno shock improvviso I “Niente può prepararti a qualcosa di simile”

leclerc-premiazione-malinconica-tuttosuimotori.it
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I momenti delicati del campione della Ferrari Charles Leclerc raccontati nella sua biografia ‘Le Prodige’. Un terribile lutto in particolare ha scosso inevitabilmente il giovane talento della Formula 1, amatissimo in pista per il suo carattere positivo e sorridente

Il 5 marzo partirà la sua quinta stagione automobilistica da ferrarista. Leclerc spera sia quella della svolta e si sta preparando, al fianco del team principal ed amico Frederic Vasseur, con grande energia positiva, tipica del suo carattere.

Leclerc ha un talento enorme, che stranamente non è accompagnato da un ego ipertrofico, come spesso accade con i giovani fenomeni dello sport. A 25 anni, è al settimo anno in F1 e al quarto al volante della Ferrari che gli ha prolungato il contratto fino al 2024 e triplicato lo stipendio (circa 9 milioni di euro a stagione).

Che la vita di un campione nello sport sia ricca di soddisfazioni non è un mistero, ma che dietro il velo di un successo così grande ci sia anche la faccia livida della vita fa riflettere ed interroga tutti. Il dolore è stato il rumore di fondo di Leclerc e probabilmente anche una risorsa in più del pilota monegasco. Se il passato fa male, Leclerc guarda al futuro con ottimismo.

Charles è cresciuto in fretta perché a 21 anni ha già dovuto affrontare la morte diverse volte. La prima nel 2015, quando dopo nove lunghi mesi di coma il suo amico d’infanzia, nonché padrino e collega, Jules Bianchi è morto per i danni provocati dall’incidente nel Gp del Giappone del 2014.

La scomparsa di papà Jules

Il papà di Charles, Hervè Leclerc era un ex pilota di Formula 3000, morto nel 2017 tre giorni prima del Gp di Baku che Charles stava per correre in Formula 2. Il giovane pilota, non ancora ventenne, nell’occasione ebbe parole dolcissime per lui all’indomani della sua partecipazione alla gara, vinta e dedicata a Hervé.

leclerc-padre-tuttosuimotori.it
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Mio padre era il mio fan numero uno, voleva che fossi bravo in ogni gara, quindi no, non c’è mai stato un dubbio su questa carriera, perché ero sicuro che avrebbe voluto che fosse lì e che vincessi per lui. È stata dura. Non importa cosa fai, niente ti prepara al momento in cui perdi tuo padre.

Sono diventato più maturo perché la sua perdita mi ha fatto assumere più responsabilità di punto in bianco, facendomi crescere come uomo. Mentalmente sono più forte che mai dopo aver perso mio padre così presto nella mia vita. Questo è qualcosa che ti cambia per sempre“.