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Renault, nuovo arrivo nella casa francese: l’entry level fa concorrenza alle kei car giapponesi I Ideale in città non consuma nulla

Renault r5 prototype
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Nei piani futuri della casa automobilistica Renault un modello completamente elettrico ispirato alle kei-car giapponesi.

Sono le dichiarazioni dell’amministratore delegato Luca de Meo del Gruppo Renault al magazine britannico Autocar durante l’evento Future of the Car del Financial Times, a far pensare che qualche novità, in casa Renault, bolle in pentola. Il manager Luca de Meo ha parlato infatti, come fonte di ispirazione per un futuro prossimo, delle kei-car giapponesi.

Per chi non lo sapesse, si tratta di piccole vetture che non superano i 3,4 metri di lunghezza, che si muovono agilmente nel panorama urbano affollatissimo delle metropoli nipponiche e non hanno alcuna difficoltà, per le ridotte dimensioni, a trovare parcheggio. Molto diffuse in Giappone perché beneficiano di agevolazioni fiscali e sono esenti dal pagamento di alcune tasse, come quella di immatricolazione.

Ritornando ai progetti futuri di Renault, si lavora su un nuovo modello, completamente elettrico, che come segmento si posiziona tra i modelli entry level come la Dacia Spring. Dunque una vettura molto contenuta nelle dimensioni, compatta e agile, dai costi accessibili. L’idea, anche attraverso questo tipo di modello, a detta del Ceo Luca de Meo, è quella di consentire una democratizzazione dei veicoli elettrici che potenzialmente aumenterà volume.

Le kei-car giapponesi fonte d’ispirazione per un nuovo modello elettrico

Renault vuole mettersi in condizioni di farlo e essere competitiva sul mercato delle elettriche rispetto alla concorrenza. Quindi come fonte di ispirazione le kei-car giapponesi, ma non solo come modello fisico di vettura ma proprio come concetto di mobilità e tutto quello che ne deriva.

Bassi costi, accessibilità, basso impatto ambientale, intelligentemente accompagnato da una normativa e una regolamentazione più ampia che è di supporto e di incentivazione. Ecco come per Luca de Meo, l’idea delle kei-car giapponesi, potrebbe essere una fonte di ispirazione, nella sua totalità, naturalmente da rivisitare in chiave del tutto europea.

Sakura, la kei-car di Nissan
Sakura, la kei-car di Nissan-tuttosuimotori.it

Uno sguardo alla Sakura, la kei-car di Nissan

Potrebbe essere d’aiuto, in qualche modo, per la casa automobilistica francese, anche guardare alla kei-car prodotta da Nissan, la Sakura, segmento A, le cui dimensioni rientrano proprio nella tipologia delle piccole giapponesi, solo 3,395 metri di lunghezza, che nonostante ciò promette un abitacolo davvero spazioso.

Per quanto riguarda la motorizzazione di Sakura, si tratta di un propulsore elettrico a potenza limitata da 63 cv e 195 Nm di coppia, un peso che si aggira intorno a 1000 kg, che promette una velocità massima di 130 km/h. Così come per la generosità dell’abitacolo, la Sakura della Nissan promette bene anche in fatto di prestazioni. La base dalla quale Renault potrebbe partire per la realizzazione di questo nuovo modello potrebbe essere proprio la già citata Dacia Spring, che si dota di un motore elettrico da 44 cv alimentato da batteria da 26,8 kWh.