Stop auto termiche, l’UE non molla: ecco la data e la fine di tutti i sogni I Iniziate a metter da parte i soldi
Nello scenario di incertezza conseguenza dell’obiettivo di transizione, dopo la richiesta dell’Italia, sembra essersi delineata con certezza una data.
L’obiettivo europeo di transizione ecologica della mobilità e lo stop alla produzione di motori a diesel e benzina, ha portato non poco stravolgimento nel settore e sul mercato dell’auto del Vecchio Continente, che come non mai, sembra essere nel pieno di una crisi non proprio leggera.
I cambiamenti repentini e costosi dei piani di produzione e degli stabilimenti, il costo di materie prime del tutto nuove, con riferimento alle batterie che servono per l’elettrico, per non parlare della spietata concorrenza arrivata dalla Cina, sembrano aver messo KO quelli che erano i colossi dell’auto europea di qualche tempo fa.
E anche se i tentennamenti e le opposizioni, oltre l’atmosfera di dubbio e incertezza prevalente, anche nel mondo politico nostrano, facciano ancora da padroni sulla scena, sembra che non ci sia modo di tornare indietro e che l’Unione Europea sia sempre decisa a portare a compimento l’obiettivo di transizione previsto per il 2035.
Le conseguenze non sono tangibili solo sull’indotto e l’industria automobilistica ma anche sui cittadini europei che ancora faticano ad accettare questi cambiamenti, forse avvenuti troppo in fretta e senza un piano bene preciso e studiato. È quello che chiede ancora oggi di attuare e di rivedere, la politica italiana.
Stop alla produzione di auto termiche: la decisione dell’UE
La richiesta da parte delle nostre istituzioni di avvicinare all’anno prossimo, 2025, l’importante incontro per il riesame delle norme UE che fissano lo stop della produzione di motori a diesel e benzina nel 2035, previsto fra due anni, nel 2026. Ma sembra che non ci sia stato molto da fare.
Almeno come si delinea dalle dichiarazioni di uno dei portavoce della Commissione Europea che a quanto pare ha ritenuto di dover bypassare la richiesta dell’Italia e continuare a considerare il 2026 la data più appropriata per il riesame relativo all’obiettivo di transizione.
La richiesta del governo italiano, ma la data rimane quella
Il portavoce ha inoltre sottolineato come il passaggio verso la transizione sarà sicuramente graduale, dietro molto lavoro che ancora c’è e ci sarà da fare, e se il governo italiano premeva per questa anticipazione rispetto al 2026, il portavoce afferma anche che nel piano di revisione ci sarà ampio spazio anche per parlare dell’alternativa dei carburanti sintetici, molto sentito dall’Italia a quel tavolo.
Nonostante ciò il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, rispetto alla sua richiesta di anticipare l’incontro per il riesame delle norme relative alla transizione, sembra ricevere sempre più appoggio e consenso, visto che l’idea è quella di parlarne per cercare di eliminare questa controproducente atmosfera di incertezza non solo per i cittadini ma anche per l’industria che sta colando a picco.