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Test a Jerez: il resoconto dei tre giorni

Dopo la due giorni di test a Valencia, i team Honda, Ducati e Aprilia si sono ritrovati a Jerez della Frontera per gli ultimi test stagionali prima della pausa invernale. In attesa dei prossimi test di Febbraio sul circuito di Sepang, i team lavoreranno con i dati raccolti sin qui.

Di Carlotta Avenali

Honda, Ducati e Aprilia sono stati in Spagna per una tre giorni di test privati dove hanno potuto continuare l’approccio con le nuove gomme Michelin, ma anche con il nuovo software Magneti Marelli. La Honda è scesa in pista con entrambi i suoi piloti ufficiali Marc Marquez e Dani Pedrosa, assieme al collaudatore Hiroshi Aoyama, mentre la Ducati è scesa in pista già dal mercoledì con il collaudatore Michele Pirro.

Il collaudatore della rossa ha poi lasciato spazio nella giornata conclusiva ai due piloti ufficiali della casa di Borgo Panigale Andrea Iannone e Andrea Dovizioso. Oltre al team ufficiale per Ducati c’era anche il team Pramac con l’italiano Danilo Petrucci e l’inglese Scott Redding. Aprilia invece sotto l’occhio vigile di Romano Albesiano ha portato in pista sia Stefan Bradl che Alvaro Bautista.

Honda: i due piloti hanno raccolto nei tre giorni di test i dati che serviranno ai tecnici per proseguire il lavoro durante l’inverno per la messa a punto della moto 2016. Marc Marquez nei tre giorni di test è stato uno più veloci facendo registrare il crono di 1:39:2 nonostante due cadute.

L’obiettivo del pilota spagnolo assieme al suo box è stato quello nel raccogliere informazioni riguardo al nuovo software, oltre a cercare di capire meglio il limite della Honda con le nuove coperture francesi. Inoltre sono state fatte diverse prove comparative tra il motore vecchio e quello nuovo del 2016. Alla fine dei tre giorni Marquez  si è ritenuto soddisfatto per il lavoro svolto, e fiducioso del lavoro che Honda farà durante l’inverno per rendere più gestibile il nuovo motore.

Dani Pedrosa invece ha dichiarato che durante i test non è stato possibile definire al meglio le scelte di sviluppo che potrebbero servire per la sua nuova Honda, poichè ha riscontrato vari problemi tecnici durante i tre giorni di test; senza avere la certezza se dovuti all’elettronica o al nuovo motore.

Ducati: il pilota collaudatore Michele Pirro che aveva già provato la nuova Ducati dal mercoledì si è concentrato assieme al team per testare la moto 2016 con le nuove gomme Michelin e il nuovo software, ma soprattutto per verificare le modifiche del bilanciamento della moto.

Andrea Iannone è stato più veloce del suo compagno di squadra per un solo decimo con il crono di 1:39:6 provando il nuovo setup con le gomme Michelin e il comportamento della moto con il nuovo sofware, il pilota di Vasto ha dichiarato infatti che il suo giorno di test è stato molto positivo e di trovarsi molto bene con le nuove gomme.

Mentre Andrea Dovizioso si è concentrato più sul confronto tra i test di Valencia e quelli di Jerez, riscontrando anche lui un buon miglioramento della Desmosedici, riscontrando alla fine un risultato positivo soprattutto sul bilanciamento della moto.

Per il team Pramac sia Danilo Petrucci che Scott Redding hanno entrambi dichiarato di aver avuto un feedback sempre più positivo rispetto ai test precedenti di Valencia. Ambedue i piloti si sono trovati a loro agio con le nuove gomme Michelin, difatti il miglior crono di tutte le tre giornate di prove è stato ottenuto da Scott Redding  con un tempo di 1:38:9. Certamente il pilota inglese è tra le sorprese in positivo per quel che riguarda questi test conclusivi, ma già da Valencia si era visto il pilota britannico molto a suo agio con la Gp15.

In pista oltre al team ufficiale ed al team Pramac erano presenti anche il team Aspar con Yohnny Hernandez, ed il team Avintia con Loris Baz e Eugene Laverty. Proprio quest’ultimo è stato autore di una caduta che lo ha costretto a finire i test anzitempo. Per il pilota irlandese si parla di alcune fratture che lo costringeranno ad un periodo di riposo.

Aprilia: i piloti Alvaro Bautista e Stefan Bradl hanno portato a casa tantissimi giri (una media tra i due di 140 giri) lavorando soprattutto sul feeling con le gomme Michelin nell’attesa del nuovo prototipo del 2016, provando di fatto con la RS-GP di quest’ anno. L’obiettivo della casa di Noale era quello di lavorare al meglio con il nuovo pacchetto di elettronica e le nuove gomme, per poter portare a casa il massimo dei dati per il lavoro invernale.

Il pilota spagnolo non ha potuto però finire l’ultima giornata di test a causa di una caduta durante la mattina, che gli ha procurato un forte dolore al collo e alla spalla. Il tedesco invece ha concentrato la maggiorparte dei suoi test nello sviluppo dell’elettronica, cercando di raccogliere più informazioni possibili per i tecnici di Noale. Alla fine questi tre giorni di test per Fausto Gresini e Romano Albesiano sono stati più che positivi.