Casalini Sulky, la prima vera microcar della storia: a metà tra un’Ape Piaggio e un risciò | 2 tempi, bei tempi
Le curiose microcar che circolano oggi forse devono qualcosa a quella che può essere considerata la prima vera microcar della storia, tra l’altro italiana.
Ci fanno spesso sorridere e incuriosire le immagini di quei piccoli veicoli, molto diffusi nei Paesi orientali, diffuse moltissimo in Cina o in Giappone, le cosiddette microcar, pensate appositamente per muoversi agilmente all’interno di contesti iper trafficati, vere giungle urbane di metropoli sovrappopolate.
Ma non dobbiamo pensare che siano una novità o un’invenzione solo dei costruttori orientali, perché la loro presenza sembra aver interessato addirittura in passato il mercato dell’auto e della mobilità, seppur rimpicciolita, nostrani. È il caso di dire che gli italiani sanno fanno veramente tutto.
Persino le microcar. Ebbene si chiamava Casalini Sulky e a tutti gli effetti potrebbe essere considerata la prima vera microcar della storia. Il suo posto è proprio a metà strada tra un’Ape Piaggio e un risciò. Un piccolo veicolo a soli due tempi, che però sembrano essere davvero belli e desiderabili.
Per chi non conoscesse la storia di Casalini Sulky, il suo mondo comincia intorno al 1970 e tira avanti per più di vent’anni, fino al 1997, in quel di Piacenza, dalle fila di una casa automobilistica del posto, proprio la Casalini. A guardarla davvero ci si diverte un sacco.
Casalini Sulky: la prima microcar della storia?
Innanzitutto per via delle tre ruote, con le quali venne commercializzata fino al 1994, una anteriore e due posteriori. Dopo questa data, le norme per una più sicura circolazione sulla strada ne imposero le quattro ruote, infatti nacque la Sulky Core 500, così chiamata per il motore a diesel da 500 cc.
Comunque della Sulky divertiva un pò tutto il resto, per lo stile curioso, per la sua forma. In quanto a dimensioni la Casalini Sulky misurava di lunghezza 2,40 metri e disponeva di un motore 50 cc a due tempi con un cambio a quattro marce e retromarcia. E non pensiamo che le sue piccole dimensioni decretassero anche minimi tragitti, perché così non era, visto che la Casalini Sulky viaggiava eccome.
Una simpatica microcar tutta italiana
Poteva fare anche 100 km solo con 2 litri di rifornimento, una miscela olio-benzina. Alcune versioni, di quelle prime del 1994, si potevano condurre anche senza patente. Come abbiamo all’inizio accennato, si rivela nella Sulky, qualche somiglianza con l’Ape Piaggio, dalla quale fu tratta ispirazione anche per la piattaforma meccanica.
E la storia della Casalini Sulky, che può essere considerata davvero l’antesignana delle microcar tutta italiana, non si interruppe di certo, ma continuò con la Casalini Ydea o Sulkydea nel 1996 e ancora, nel nuovo millennio, precisamente nel 2008 con una nuova Sulky, che definitivamente venne abbandonata alla storia per la più moderna Casalini M10.