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La “guerra delle targhe” tra Serbia e Kosovo I L’Europa trema per un nuovo conflitto: ecco cosa sta succedendo

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Ue ha messo d’accordo i due Paesi su una proposta che scongiura nuove tensioni nella crisi delle targhe per veicoli che da mesi agita i rapporti tra Belgrado e Pristina.

Le parti hanno concordato delle misure per evitare un’ulteriore escalation e per concentrarsi pienamente, con urgenza, sulla proposta sulla normalizzazione delle loro relazioni, presentata a settembre dall’Ue e sostenuta da Francia e Germania, si legge in una nota del capo della diplomazia europea.

In particolare, la Serbia non emetterà nuove targhe con le denominazioni delle città del Kosovo, ed il Kosovo farà cessare qualsiasi ulteriore azione relativa alla nuova registrazione di veicoli. L’Ue garantirà che questioni e principi fondamentali relative alla normalizzazione saranno affrontate nel contesto della proposta, si legge ancora nella nota, in cui si sottolinea come la necessità per ambo le parti di attuare gli accordi di dialogo siglati in passato.

Le parti sono invitate nei prossimi giorni a discutere le fasi successive nel quadro della proposta con l’obiettivo di presentare i risultati entro il prossimo gruppo speciale sulla normalizzazione con il Kosovo e l’aggiornamento sul capitolo 35 per la Serbia.

In caso di ostruzione da una delle Parti, l’Ue può porre termine al processo. L’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell e il rappresentante speciale per il dialogo Pristina-Belgrado, Miroslav Lajcak si impegnano a continuare a facilitare il processo di normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo ed aggiornare regolarmente gli Stati membri dell’Ue e i partner sui progressi compiuti dalle parti.

Borrell soddisfatto

“Abbiamo un accordo! Sono molto lieto di annunciare che i capi negoziatori di Kosovo e Serbia con la mediazione dell’Ue hanno concordato misure per evitare un’ulteriore escalation e concentrarsi completamente sulla proposta sulla normalizzazione delle loro relazioni. La Serbia smetterà di emettere targhe con le denominazioni delle città del Kosovo e il Kosovo cesserà ulteriori azioni relative alla reimmatricolazione dei veicoli”

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È in sostanza lo stesso accordo che Borrell aveva proposto ai due governi nei negoziati delle scorse settimane e che il Kosovo aveva respinto. In mancanza di un accordo, sarebbe entrato in vigore l’obbligo imposto dal Kosovo, con multe di oltre 100 euro per i trasgressori.

La crisi, con i conseguenti negoziati dell’Unione Europea per trovare un accordo tra le parti, era iniziata dopo che ad agosto il governo del Kosovo aveva annunciato l’obbligo per tutta la popolazione nel territorio nazionale di usare sulle auto targhe kosovare al posto di quelle serbe. L’annuncio aveva provocato molte proteste, e ad agosto centinaia di persone di etnia serba avevano parcheggiato camion e altri mezzi vicino ai due principali passaggi di confine tra Kosovo e Serbia, obbligando la polizia a chiuderli entrambi.