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Prezzo della benzina, non vedrai più le pompe bianche per questo motivo I Addio risparmio per gli automobilisti

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Possibile stretta sulle pompe bianche dopo inchieste in cui emerge che ci sono trucchi per evadere il fisco. Scoperta l’infiltrazione delle organizzazioni criminali che realizzando condotte illegali, consentono di immettere sul mercato il carburante a prezzi più bassi

Le “Pompe bianche” sono quei distributori che non appartengono alle grandi compagnie petrolifere. La loro gestione appartiene ad imprenditori indipendenti che hanno una presenza a livello regionale o provinciale. Per questo le loro colonnine sono “No Logo” e praticano prezzi fortemente concorrenziali.

Secondo quanto afferma il pm Sandro Raimondi alla Commissione Attività Produttive del Senato, tra di loro c’è qualche “furbetto” che riesce con un metodo molto semplice ad aggirare le accise. Su questa scia si è collocato anche l’intervento del presidente del sindacato dei benzinai Figisc Anisa Confcommercio Bruno Beardi che ha parlato di un 30% della benzina erogatain nero“.

Il direttore del Demanio, Marcello Minenna ha poi spiegato che “sul tema delle accise sono stati fatti controlli sulle frodi carburanti, fondamentalmente collegabili al fenomeno delle pompe bianche“. Solo nel triennio 2019-2021 la guardia di Finanza ha sequestrato 19 milioni di chili di carburanti e il consumo di prodotti energetici non dichiarati è di circa 404 mila tonnellate. Una perdita dello Stato che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro.

Conferme dell’illecito arrivano anche dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana che nel suo intervento si è soffermato su alcuni aspetti che riguardano il sistema criminale nel settore della logistica petrolifera e dei distributori senza logo.

Condotte “evasive”

A denunciare il  sistema è stato proprio il direttore uscente dell’Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna in un’audizione in commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie. Mienna ha rivelato che, tra l’altro, la criminalità utilizza parte dei proventi illeciti proprio per comprare depositi di stoccaggio e distributori di benzina.

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La truffa della benzina esentasse funziona così: un’autocisterna piena di benzina di contrabbando approda in un deposito di carburanti di medie dimensioni. Ovvero che non superi le 3 mila tonnellate di stoccaggio. Perché sotto quel limite il gestore del deposito non ha l’obbligo di utilizzare il sistema Infoil collegato con la Guardia di Finanza e l’Agenzia del Demanio.

Sfuggire al monitoraggio significa dileguarsi agli occhi del fisco. Il destinatario finale è quasi sempre una stazione di servizio No logo dove sono praticati i prezzi più bassi. Di Pompe Bianche in Italia ce ne sono oltre 6 mila e queste truffe riguardano ovviamente una minima parte di loro.