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Punti della patente: la strategia dei furbetti per non farseli togliere I Se ti beccano sono guai seri

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Da quando è stato introdotto il sistema dei punti sulla patente molti automobilisti sono diventati più responsabili ma non tutti. In caso di contestazione, dichiarare alla guida un parente o un prestanome è un reato di falso in atto pubblico

La decurtazione dei punti sulla patente è una sanzione accessoria proporzionale alla gravità dell’infrazione commessa al Codice della Strada. Il recupero dei punti è sostanzialmente legato alla frequenza di un corso privato oppure alla “buona condotta” nei successivi due anni da cui si è commessa la violazione.

Tuttavia la contravvenzione può anche essere contestata: In prima battuta, al momento stesso dell’infrazione ma anche dopo che sia avvenuta la spedizione della multa presso la residenza del proprietario dell’auto. Nel primo caso la legge consente di fare ricorso contro il verbale e sperare che il giudice lo annulli. Il ricorso può essere effettuato entro 30 giorni al giudice di pace o, in alternativa, entro 60 giorni al Prefetto.

Nel momento in cui si decide di impugnare la contravvenzione, l’automobilista potrebbe risultare vittorioso, poiché la decurtazione dei punti avviene quasi contestualmente alla violazione mentre la decisione del ricorso, specie se proposta al giudice di pace, può richiedere molto più tempo e andare in prescrizione.

Nella seconda opzione invece si parla di contestazione in differita e avviene quando non è consentita la contestazione immediata. Ad esempio al passaggio con il semaforo rosso o quando la velocità viene rilevata attraverso sistemi elettronici automatizzati come autovelox e tutor. La legge impone al titolare del veicolo di comunicare il nome del conducente e il numero della sua patente. In questo modo la sanzione accessoria della decurtazione dei punti sarà effettuata nei confronti di quest’ultimo.

I metodi illeciti

Non rispondere all’invito contenuto nella multa di comunicare i dati dell’effettivo conducente condurrebbe ad un illecito, punito tuttavia solo con una sanzione pecuniaria che va da 422 a 1.695 euro. Si spenderebbero tanti soldi ma in compenso non sarebbe applicabile la sanzione accessoria della decurtazione dei punti sulla patente.

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Una seconda possibilità di salvare i punti sarebbe la “smemoratezza”. Affermando cioè di non essere in grado di ricordare chi fosse alla guida dell’auto, si potrebbe sperare di farla franca procurando prove documentali o giustificati motivi.

Il metodo più rischioso per mantenere i punti sulla patente, è anche quello più illegale di tutti. Dichiarare alla guida un parente o peggio un prestanome che si accolla la sanzione accessoria. In questo caso infatti si configura un reato di natura penale: il falso in atto pubblico.